venerdì 29 maggio 2015

Legittimo il licenziamento del dipendente che usa Facebook e cellulare durante l'orario di lavoro

Un responsabile del personale si una società si è registrato su un social network con un finto profilo di donna ed ha stretto ‘amicizia’ col lavoratore. 

Il passaggio successivo è stato quello di realizzare conversazioni in chat, che hanno permesso di certificare la condotta del dipendente, cioè l’utilizzo del telefono cellulare, per essere online, in orario di lavoro, coll’aggiunta di attività di divagazione, tale da sottrarre tempo e attenzione alla propria attività alle dipendenze della società. 

La corte di cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 10955/15; depositata il 27 maggio

E' una sentenza che farà molto discutere...

giovedì 28 maggio 2015

Droni, Potenzialità ed impatto sulla privacy .

L’esponenziale crescita del mercato dei droni ad uso civile suscita sempre più interrogativi sul loro corretto utilizzo dal punto di vista normativo. 

Privacy e sicurezza rappresentano gli aspetti di maggiore impatto.
 
Utilizzati in larga misura in ambito militare, gli aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) stanno prendendo quota anche in ambito civile, aprendo nuovi ed interessanti orizzonti commerciali ed industriali grazie all’incredibile varietà di campi di applicazione. 

Dal monitoraggio ed esplorazione del territorio all’agricoltura, passando per l’energia, la produzione di report video e fotografici, la logistica, il marketing e le attività di soccorso, i droni conquistano i nostri cieli, con una crescita nel mercato dell’aviazione stimata del 10% nei prossimi dieci anni

In particolare sul fronte dei dati personali trattati più o meno direttamente con i droni, la mancanza di una normativa specifica può esporre le aziende a vulnerabilità che possono compromettere l’investimento attuato e danneggiarne la reputazione. Basti pensare ai risvolti legali derivanti da un trattamento di dati acquisiti mediante un drone, contestato dal soggetto interessato o dall’Autorità Garante.

I comuni sono sempre piu' impattati dal tema e la cittadinanza deve essere informata adeguatamente.

Nonostante l’incertezza normativa le amministrazioni ed i privati - per orientarsi nella materia - possono far riferimento ad Codice Privacy ed ai Provvedimenti in materia di videosorveglianza e protezioni dei dati personali, incrociando tali principi con i riscontri dell’Autorità alle verifiche preliminari, con il provvedimento in materia di amministratori di sistema e con lo Statuto dei Lavoratori. Quest’ultimo punto, in particolare, deve essere valutato in caso di un eventuale utilizzo dei droni sui luoghi di lavoro.

Attendiamo il prossimo regolamento privacy per vedere se si potrà avere direttive piu' precise.

link per approfondire:


 

venerdì 15 maggio 2015

CORRETTO TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI DEI LAVORATORI

Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato, in data 24 aprile 2015, un Vademecum in formato digitale con le regole per il corretto trattamento dei dati personali dei lavoratori da parte di soggetti pubblici e privati. Il Vademecum tratta, in forma semplificata, della gestione dei dati sensibili dei lavoratori. In particolare:
 
- del cartellino identificativo
- della bacheca aziendale
- della pubblicazione del curriculum
- della pubblicazione dei dati del lavoratore sui siti web e sulle reti interne
- della gestione dei dati sanitari
- dei dati biometrici
- della posta aziendale (internet/intranet)
- dei controlli effettuati per motivi organizzativi o di sicurezza
- dei controlli a distanza (videosorveglianza e geolocalizzazione)

Il vademecum del Garante, strutturato in modo semplice e di taglio operativo, potrà quindi essere un ottimo strumento di sintesi per imprese ed addetti ai lavori, dal quale ricavare le informazioni di base per valutare se sono richiesti o meno ulteriori approfondimenti per ciascuno degli aspetti trattati.

FONTE FEDERPRIVACY

martedì 12 maggio 2015

ATTIVITA' IN CORSO SULLA PRIVACY PER I BAMBINI - il Garante controllerà app e siti dedicati ai più piccoli

"Il Garante per la privacy avvierà un'indagine sull'Internet dei bambini, per verificare in particolare se i principali siti Internet visitati e alcune delle più diffuse app scaricabili su smartphone e tablet rispettano la privacy dei minori.

L'azione del Garante si inserisce nell'ambito del "Privacy Sweep 2015", un'iniziativa promossa dal Global Privacy Enforcement Network (GPEN), la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le Autorità della privacy di diversi Paesi.
Ieri 12 maggio, 28 Autorità di tutto il mondo, tra cui l'Italia, dedicheranno la giornata a uno "sweep" (letteralmente "indagine a tappeto") sulla privacy dei bimbi, in particolare quelli compresi tra gli 8 e i 12 anni. Si tratta di una fascia d'età molto vulnerabile, in cui molti giovanissimi già navigano in rete tramite pc e dispositivi mobili, scaricano giochi e altre app.
Il Garante sottoporrà ad un attento esame i siti e le app più popolari nonché le app appositamente realizzate per i più giovani. In particolare, sarà analizzato il grado di trasparenza sulla raccolta e sull'uso delle informazioni riguardanti i minori, le autorizzazioni richieste loro per scaricare le applicazioni e il rispetto della normativa italiana sulla protezione dati. Le analisi saranno inserite in un report comune a tutti i paesi coinvolti.
L'iniziativa, assunta a livello globale, servirà anche a realizzare una serie di importanti obiettivi: accrescere la consapevolezza della necessità di proteggere i dati personali; favorire il rispetto delle norme a salvaguardia degli utenti, specie se minori; sviluppare azioni di sensibilizzazione e formazione del pubblico sull'uso delle applicazioni mobili; promuovere iniziative globali sulla privacy.
I risultati dell'indagine internazionale verranno resi noti il prossimo autunno."

Eppur si muove, dopo le ricerche fatte sul target piu' alto, anche l'Autorità si muove analizzando situazioni di fasce minori.
Ricordo il 28 maggio presso il comune di Campolongo Tapogliano (UD) un'evento legato a queste tematiche e di come si possano mettere a disposizione per le scuole primarie e secondarie. 



 Fonte il garante:
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/3934357

domenica 3 maggio 2015

Finita l'era dell'iva amazon

Dal primo maggio 2015 si pagherà l'iiva italiana su amazon.
Cosa succedeva prima?

Eravamo tutti abituati al fatto che Amazon Italia gestisse l'IVA con il meccanismo dell'inversione contabile (reverse charge), la stessa politica che si applica quando fai un acquisto aziendale all'estero.

Non c'era nulla di formalmente scorretto, perché l'e-Commerce faceva risultare che gli acquisti erano fatti direttamente con la sede di Lussemburgo. Il tutto ovviamente sollevando un fiume di polemiche e accuse di concorrenza sleale da parte di tutti i negozi online concorrenti.

Il problema vero era nell'applicazione pratica. Una volta che un cliente verificava la propria Partita IVA nel suo account - pratica che nei primi anni non era nemmeno troppo rigorosa -qualsiasi prodotto "Venduto e spedito da Amazon" diventava esentasse: scarpe, mobili, giocattoli, videogiochi, televisori, biancheria intima.

Amazon non aveva una partita IVA italiana, o se ce l'aveva, non la usava per la gestione delle vendite.

E' la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra.

Fonte toms hardware.
http://www.tomshw.it/news/amazon-dal-primo-maggio-l-iva-si-paga-e-finita-la-pacchia-del-reverse-charge-65943